martedì, dicembre 11, 2007

le consulenze del sindaco moratti

INTERVENTI IN BOZZA

SEDUTA C.C.

DEL 4 DICEMBRE 2007

 

Omissis

Il consigliere Baruffi così interviene:

"La ringrazio, Presidente. E' evidente che la questione di cui oggi dibattiamo è una questione tutta politica, ed è una questione politica che abbiamo cercato di porre all'attenzione della Giunta, in Conferenza dei Capigruppo, in Consiglio, tante volte nel corso di questo anno e mezzo. Una questione politica sulla quale sono necessarie risposte politiche. Cioè se questa riorganizzazione della macchina comunale ha seguito di criteri omogenei nella sua evoluzione, se ci siano state delle operazioni di questa riorganizzazione che non hanno dato gli esiti che si sperava potessero avere, quali sono stati gli obiettivi sui quali si è lavorato e quali sono quelli che ad oggi vengono raggiunti. Io apprezzo sempre ogni sforzo che si fa in direzione della trasparenza, credo che questo sia un elemento essenziale di qualsiasi Governo di qualsiasi parte politica. E' bene che ci sia un'indagine, in questo momento, sulle attività del Settore Demanio, sul modo in cui è organizzato quel settore, è curioso che questo arrivi a novembre del 2007, quando ormai questa Giunta si è insediata da un anno e mezzo, e le cose che ci ha detto il Sindaco nel suo intervento non sono le sole contenute in quella relazione che è stata depositata. Vi sono parole molto pesanti sul modo in cui si è lavorato in questi anni, ed ignorare il fatto che dal 1993 ci siano Amministrazioni di Centrodestra, nella nostra città, o che dal 1997 vi sia un'Amministrazione, nella quale questa Amministrazione si riconosce in pieno, per continuità, ebbene, fare finta che questa indagine oggi sia un atto di trasparenza e non vada ad indagare sui contenuti di Amministrazioni, che a tutto tondo sono in continuità con questa, o meglio, di cui questa è la continuità, beh, su questo c'è un po' di mancata chiarezza dal punto di vista dell'assunzione di responsabilità della politica, perché io vorrei capire se l'assessore Verro, che gestii il Demanio negli anni della prima Giunta Albertini o se gli Assessori Pagliarini e Sanavio, che lo gestirono negli anni della seconda Giunta Albertini, hanno o non hanno delle responsabilità sui punti, molto precisi, che vengono elencati in quella relazione e che sono stati riportati dai giornali. Così come bisogna chiedersi se esistono responsabilità precise della Giunta precedente nell'aver concesso, anche con delibere di Giunta, sanatorie o ulteriori possibilità a società che occupano aree comunali e che devono, oggi, al Comune di Milano oltre 700.000 euro, perché non pagano i canoni d'affitto dal 1991. Eppure la Giunta precedente, nella quale sedevano quattro Assessori che siedono nella sua Giunta, deliberò per continuare a sostenere l'azione e l'operato di queste società private, che sono così manchevoli nei confronti del Comune di Milano. Ci sono quattro Assessori della precedente Giunta, ci sono quattro Assessori che ora sono Consiglieri Comunali di Maggioranza, ci sono quattro Consiglieri della precedente Maggioranza che ora sono Assessori, ci sono una quindicina di Consiglieri Comunali che erano della stessa Maggioranza nella passata gestione. Allora questa è continuità amministrativa, rispetto alla quale è bene che si dica che vanno introdotti elementi di discontinuità, ma la responsabilità politica di quello che è accaduto ed accade in questa città, ricade tutta sulle spalle del Centrodestra, e non si può far finta che le responsabilità risiedano altrove. Ed allora una riorganizzazione della macchina comunale, così pesante e così forte, che andava discussa – noi lo dicevamo - politicamente nelle sedi proprie, perché la dialettica tra Giunta e Consiglio Comunale non va solamente dichiarata nei discorsi di insediamento, così come non va solamente ricordato quali sono le diverse prerogative istituzionali quando questo fa comodo, bisogna capire e comprendere che un lavoro di collaborazione fra Giunta e Consiglio, fra Maggioranza ed Opposizione ha bisogno di elementi di informazione sulle azioni essenziali e fondamentali che vengono compiute dalla Giunta. C'è poi tutto il tema dell'intreccio tra politica ed Amministrazione, che può essere ricordato banalmente ricordando come i primi dieci classificati nella lista delle preferenze della Lista Civica, che si chiamava con il nome del Sindaco, hanno tutti trovato una collocazione o elettiva o di nomina in società che fanno riferimento all'Amministrazione Comunale, o di nomina come dirigenti della Pubblica Amministrazione di questa città. Ebbene, questa come si chiama? Si chiama partitocrazia? Si chiama occupazione delle Istituzioni? O si chiama giusto riconoscimento a delle professionalità raccolte nella società civile? La si può chiamare in modi diversi, a seconda di come si voglia essere demagoghi nel proprio discorso, però è un tema politico, che va affrontato ed al quale non ci si può sottrarre, credendo di essere comunque superiori al giudizio dell'opinione pubblica, dei cittadini, che chiedono che venga fatta chiarezza su ragioni che possono essere anche condivisibili, perché il tema dello svecchiamento della classe dirigente, sia quella politica sia quella della Pubblica Amministrazione, è un tema vero. Il tema della modernizzazione è un tema vero. Il tema dei risparmi è un tema verissimo. Il tema della maggiore efficienza è un tema altrettanto vero. Ma allora queste cose vanno discusse nella sede politica e non si può esasperare sempre le relazioni politiche, che esistono fra Giunta e Consiglio, fra Maggioranza ed Opposizione, per poi essere costretti, tutti, a ricadere nel gioco delle parti che, ad un certo punto, scatta inevitabilmente. Allora se si vuole privilegiare la dialettica politica, ebbene, lo si faccia sempre, e non solo quando serve l'unanimismo per conquistare la candidatura per l'Expo".