domenica, aprile 16, 2006

La politica è una cosa seria

La politica è una cosa seria. Niente sconti ai teorici del lifting, alle promesse irresponsabili, al turpiloquio semantico e concettuale. Ma è possibile sdrammatizzare senza diventare campioni della volgarità e della miseria intellettuale?

Io ci provo. Con un gruppo di amici (Ariberto 21) ho iniziato nel 2001 a produrre materiale di comunicazione politica e di propaganda elettorale che sapesse contenere elementi ironici e dissacranti del linguaggio politico senza cadere nella trappola delle semplificazioni rozze e mistificatorie degli slogan.

Ecco allora l'’avvio di una campagna per le elezioni comunali del 2001 a Milano all'’insegna delle cartoline. Pezzo forte di quella collezione una mucca: “Non fossi pazza voterei Baruffi”.

Nel pieno di mucca pazza e delle più catastrofiche considerazioni che il pensiero ecologista e animalista potesse dedicare alla follia degli allevamenti intensivi e dell'’uso delle farine animali nell'’alimentazione degli erbivori un candidato dei Verdi propone la principale vittima di questa avidità antropocentrica come sua testimonial. Senza legami con le elezioni amministrative, senza raccordo con la proposta politica, ma con una suggestione che tenesse assieme la simpatia per il disegno dell'’animale innocuo alla razionalità di tante proposte degli ambientalisti che diventano comprensibili al grande pubblico solo in presenza di una emergenza: alimentare, climatica, energetica, ambientale.

Nel 2004, durante una forte offensiva dell’'Amministrazione comunale di centro destra per la realizzazione del maggior numero possibile di posteggi sotterranei nelle piazze alberate e nelle aree occupate dai giardinetti di quartiere, nasce la campagna “Basta seghe!” Un alberello minacciato da due seghe lancia il suo grido di disperazione e raccoglie immediatamente la simpatia di centinaia di cittadini che si mobilitano per la difesa del patrimonio verde della città più inquinata d’'Europa.

E così arriviamo al 2006. L'’anno dell'’emergenza aviaria e del rinnovo del consiglio comunale di Milano. Quale migliore occasione per lanciare un pollo in prima linea? “Non farti influenzare! Vota Baruffi!” Questo il messaggio che è un invito a scegliere chi ha lavorato in questi anni sul territorio milanese, senza tralasciare mai, giorno per giorno, il rapporto con i cittadini e privilegiando modalità inclusive di partecipazione diretta alle vicende politiche e amministrative della città a fronte del disegno un po' autoritario di chi pretenderebbe la sospensione della democrazia fra un’'elezione e l’'altra (Gabriele Albertini, ormai quasi ex sindaco di Milano).

Tre esempi di campagne ironiche ma sempre molto, molto, molto serie. Perché la politica è una cosa seria. Significa governare se sei in maggioranza e controllare se sei all'’opposizione. Ma sia dalla maggioranza sia dall'’opposizione significa anche coinvolgere e rendere protagonisti i cittadini della vita collettiva e pubblica, perché altrimenti è meglio la TV.