mercoledì, novembre 15, 2006

mense scolastiche a milano: un disastro ?

INTERVENTO AI SENSI

DELL’ART. 21

SEDUTA C.C. 13 NOVEMBRE 2006

 

Il consigliere Baruffi così interviene:

“Io intervengo per rimarcare quanto segnalato da un articolo uscito sui giornali venerdì, in relazione alle attività di ‘Milano Ristorazione’. Che ci siano da tempo, nelle scuole, proteste da parte dei genitori per come i bambini milanesi mangiano, è risaputo. Ma non era forse risaputo (o comunque lo stiamo pian piano scoprendo) che nel servizio che Milano Ristorazione offre, oltre ad esserci una discutibile e discussa qualità dei cibi, sopravvengono man mano problemi sempre più gravi, a partire da quelli relativi all’igiene con la quale vengono trattate, diciamo così, le stoviglie o le posate che vengono utilizzate nelle mense scolastiche.

Non voglio qui entrare troppo nel merito di una questione sulla quale è bene però che ci sia un’attività di indagine da parte delle Commissioni comunali competenti, ed è per questo, Presidente, mi rivolgo a lei direttamente, sarebbe necessario che le Commissioni competenti rispetto al tema di Milano Ristorazione, delle mense e delle scuole vengano convocate (da parte della Presidenza o dei loro Presidenti) per un’audizione, per un’indagine sullo stato del servizio offerto da Milano Ristorazione.

Aggiungo che trovo particolarmente scandaloso che il direttore generale di Milano Ristorazione, Mauro Bianchi, si difenda dicendo che il 70% degli utenti è soddisfatto dal servizio. Il mio problema, quando si tratta di far mangiare i bambini milanesi, è quello che sia soddisfatto il 100% degli utenti; cioè, Milano Ristorazione non è una società che si offre sul libero mercato, indaga la customer satisfaction ed il 70% è un risultato positivo. Il problema è che i bambini milanesi devono mangiare bene tutti, non il 70%, devono essere soddisfatti della ristorazione, che è elemento primario della vita di ciascuno, tutti, e non al 70%. Questa è un’affermazione molto, molto grave, proprio perché mette in luce un approccio al servizio che non è quello di chi dovrebbe occuparsi di gestire in modo equilibrato gli aspetti legati alla salute ed allo sviluppo dell’infanzia, ma è un’affermazione di un manager di una società che ha come unico scopo, probabilmente, il profitto, e che rispetto ai profitti economici della propria gestione misura la qualità del proprio servizio. E siccome purtroppo quel 30% di insoddisfatti non è che può scegliere un altro ristoratore o un altro ristorante a cui rivolgersi… Cioè quando si gestisce - e di nuovo, Presidente, mi rivolgo a lei - in regime di monopolio, come è ovvio che sia in questo caso, un servizio quale quello della ristorazione scolastica, è inammissibile che ci si difenda da accuse, che devono essere verificate ovviamente, con l’argomento che c’è una quota di 3 utenti su 4, o di 70 su 100 che sono soddisfatti.

Io la pregherei su questo tema di farsi parte diligente in modo molto rapido, perché altrimenti noi ci troveremmo di fronte ad una situazione non solo sgradevole, per la qualità del servizio, ma estremamente sgradevole per la qualità del controllo che l’Amministrazione Comunale esercita nei confronti di un servizio così delicato”.