sui Verdi, sul futuro
Il Congresso dei Verdi ha eletto per la seconda volta Grazia Francescato alla guida del partito. Aveva già "traghettato" i Verdi nel dopo Manconi verso il regno di Pecoraro Scanio. Il dibattito a Chianciano è stato asfittico, tutto interno a un piccolissimo partito della sinistra italiana che non ha più il fiato nè le ambizioni, la credibilità e l'entusiasmo di qualche anno fa.
Francescato ha prevalso grazie ai voti di quanti hanno sempre sostenuto Pecoraro e le sue scelte, di vita interna di partito e di linea politica. Una scelta di continuità, che conferma il saldo rapporto fra i due e che non riesce a cancellare dalla memoria la sciagurata esperienza della Sinistra Arcobaleno, di cui Francescato è stata una delle principali sostenitrici.
I Verdi di Milano e provincia non erano delegati al congresso, perchè l'assemblea milanese non aveva raggiunto il numero minimo di partecipanti, in seguito alla decisione - da me condivisa - di molti fra i più rappresentativi verdi della città e della provincia di non partecipare a un congresso farsa, inattendibile dal punto di vista della democrazia interna.
Fin qui la cronaca.
La mia impressione è che nessuno nel centrosinistra sia ancora riuscito a riprendersi dopo due anni che hanno dimostrato l'inadeguatezza della nostra classe dirigente a governare il paese e dopo lo sberlone dei risultati elettorali. Il nodo da sciogliere è quello della ricostruzione di un pensiero collettivo, di un linguaggio comune e di una classe dirigente adeguata.
I Verdi, ancorati al proprio destino, fermi sulle proprie battaglie di identità e incapaci di porsi il problema delle alleanze politiche e del dialogo col PD, non sono più utili nemmeno a dare vigore alla questione ambientale e a costruire la risposta ecologista alla crisi economica e democratica in atto. Nei mesi che abbiamo davanti bisogna capire se possono coesistere forme di rappresentanza territoriale degli ambientalisti, nelle città, nelle provincie, nelle regioni del nord, con un partito che ha eletto 14 componenti dell'Esecutivo nazionale senza che ve ne sia uno della Lombardia, del Piemonte o della Liguria.
Per me la priorità non è quella di consentire ai Verdi di prendere l'1,2% alle prossime europee così da garantire l'elezione di un deputato e un pò di rimborsi elettorali, ma di mantenere il centrosinistra al governo della Provincia di Milano e di costruire una realtà che, in strettissimo rapporto con il PD, ponga le basi per un rinnovato centrosinistra a livello nazionale e aiuti anche il PD a superare la sua crisi di progetto. Con i radicali, con i socialisti, con le energie critiche e libere della sinistra. A partire dai Verdi liberi.
Maurizio BaruffiCapogruppo dei Verdi a Palazzo Marinotel 0288450208-9 fax 0288450062
16 Comments:
Ho sentito stamattina un servizio di RadioPop sul congresso, e l'impressione era molto triste.
D'altra parte se l'alternativa è l'apparentamento al PD, guidato dall'Uomo Nuovo Veltroni Walter, o ai vari partitini ex PCI davvero la situazione non mi pare rosea. Più che dalla padella alla brace mi pare che in questo momento possiate passare dalla brace ad un inceneritore industriale, e non si sta bene ne' qui ne' lì.
La Francescato è semplicemente una copertura di Pecoraro per non mollare il potere e le poltrone conquistate neli anni del suo Regno! E' stata la rovina dei Verdi da sempre e un partito ambientalista serio in Italia ci potrà essere solo seza di lui e le sue propagini.... buona fortuna
A quando una giornata baruffiana a Milano e non solo? Credo che serva riflettere urgentemente, subito dopo le ferie. Perché, per carità, non ci piacciono regni e regnanti, mentre ci piace la concretezza e dunque non possiamo prescindere dalle alleanze. Ma queste ultime devono partire da un forte, direi orgoglioso senso dell'identità: lo sapevamo già, ce lo hanno tristemente confermato le elezioni. Non sono mai stato un fan della Francescato e non amo le minestre riscaldate: "Change", dice un signore oltre Oceano. Ma ricordo una volta in cui Sgarbi la definì "patetica" perché faceva "le lotte per l'insalata". Ecco, per essersi guadagnata quel "complimento" da Sgarbi quella volta mi fu simpatica: c'era nell'uscita del Vittorio nazionale il riconoscimento della difesa, da parte di Francescato, di un piccolo frammento di nostra identità. La somma (difficile) che dovremmo essere capaci di fare per me è proprio questa: identità + change. Un saluto a tutti
Concordo con la tua analisi però non cercherei il dialogo solo con il PD ma soprattutto con l'IDV in quanto credo che l'ambientalismo vada a braccetto con la legalitá e chi, in questo momento, sta facendo una grande battaglia per la legalitá é solo Di Pietro. Il fatto che in passato ci siano stati degli attriti va superato.
Caro Maurizio,
non so come tu abbia fatto ad avere il mio indirizzo e-mail, ad ogni modo mi fa piacere questa tua missiva.
Mi fa piacere in quanto sono un ex Verde di Pordenone che fu iscritto al tuo partito e ricoprì la carica di Portavoce provinciale dei Giovani Verdi dal 1997 al 2000.
Dal 2000 smisi di prendere la tessera verde, così come tutta la federazione di Pordenone di allora guidata dall'allora Consigliere regionale Mario Puiatti.
Al Congresso di Chianciano del 2000 compresi che cosa significava "mercato delle tessere" e ricordo come fu eletto Pecoraro Scario e il gruppo della Francescato.
Ora, forse queste cose non dovrebbero stupire nessuno visto che sono cose che avvengono pressoché in tutti i partiti. Purtuttavia a chi come me non è mai stato un estremista di sinistra, non piaque vedere la strada spianata di Centri Sociali ed ai rossoverdi che da quell'anno, di fatto, egemonizzarono il partito che allora fu guidato egregiamente da Luigi Manconi.
Ciò che è accaduto oggi a voi, dunque, non mi stupisce più di tanto. Ho ascoltato anche su Radio Radicale il momento in cui è stato occupato il tavolo di presidenza e mi hanno davvero lasciato inorridito le parole della Francescato la quale ha accettato la lista solo per "un atto di generosità".
Ora, dal 2000 ne è passata di acqua sotto i ponti. Allora avevo 19/20 anni e riteveno che a sinistra si tutelassero i ceti più deboli (per quanto non abbia mai avuto simpatia nei confronti degli alleati Ds, Ppi e Comunisti).
Da allora ho abbandonato completamente quella spoonda e ho militato prima nella Lista Bonino (conducendo la battaglia dei referendum liberali a Pordenone) sino ad approdare oggi al Partito Repubblicano di La Malfa e Nucara e quindi riconoscermi in quest'area laica all'interno del Pdl riconoscendo maggiore impeto riformatore alla compagine di Berlusconi. Nonostante tutto, certo. E dal 2004 sono anche collaboratore dell'Opinione delle Libertà di Diaconale.
Ad ogni modo ho sempre ritenuto utile un'anima libertaria-ambientalista ma assolutamente liberale in entrambi gli schieramenti e/o al di fuori degli stessi. In questo senso ho sempre apprezzato Marco Boato.
Sul tuo blog approderò volentieri e conto che anche tu abbia modo di approdare sul mio.
Un caro saluto e a presto.
Luca Bagatin
www.lucabagatin.ilcannocchiale.it
Se da un lato ammiro la tua serietà e coerenza, dall'altro non condivido la visione e le prospettive. A parer mio la sinistra, sia essa comunista, movimentista, socialista, laburista, verde e quant'altro, ha speranza di sopravvivere e rappresentare realmente chi dice di voler rappresentare solo cercando di essere alternativa al sistema attuale. In tal senso PD o PdL (specie a livello locale, poi) sono assolutamente complementari.
Contrariamente il percorso è solo in direzione della scomparsa della sinistra facendosi fagocitare.
A me piacerebbe che le varie identità e anime di questa benedetta sinistra si unissero su questo punto in comune, ma la realtà è che prevale il conformismo e la gestione del misero potere oggi e di un inutile sottogoverno forse domani.
Questo è quello che penso.
Ciao e complimenti per la tua instancabile voglia di opporti alle logiche del tuo partito.
Ciao
www.vedraivedrai.splinder.com
Maurizio, questa faccenda è mortificante, soprattutto sul piano culturale. Ma offre il vantaggio di rendere ancora più evidente quello che ci aspetta: un lavoro quotidiano e dal basso per recuperare quel senso minimo della decenza che la nostra classe dirigente ha voluto seppellire. Mi pare che oggi "opporsi" significhi, prima di ogni altra cosa, recuperare il pudore. Mi pare che in città e nei suoi dintorni immediati si possa fare molto in questa direzione. Richiamaci all'opera.
Maurizio,
condivido sia la tua analisi che la tua presa di posizione.
Il mio consiglio è di mollare Francescato & C, e di entrare, come testimoniamza attiva e critica di una cultura ambientalista, nel PD.
Trovo che oggi, l'unico modo per provare a portare avanti una cultura ambientalista e della legalità, è di convogliare le forze critiche e costruttive all'interno di quella che, realisticamente parlando, è l'unica forza alternativa alla destra.
Se tutte le anime belle rimarranno fuori dai giochi, chi giocherà la prossima partita?
La politica dei piccoli passi è quella che poi farà grande un percorso. Un dialogo ambientalista intelligente e legalitario serio, ma anche un confronto creativo e realistico dall'interno del PD (quella "formazione" ci è rimasta, mica altre...!) potrebbe essere lo strumento per farla, quella politica. Tu, per quanto ti conosco e ti stimo, saresti in grado. E bene.
Richiamaci all'opera, come dice un blogger, su vecchi temi con occhi nuovi. E prepariamoci a resistere inieme. RC
Dopo i congressi nazionali di 3 dei 4 partiti che componevano la Sinistra Arcobaleno, nel prossimo weekend sarà il turno di Rifondazione Comunista. Così il quadro sarà completo.
Cosa ne è scaturito finora? Bene, a tre mesi dalla batosta elettorale tutti questi soggetti stanno ancora vagando. Ogni tanto si fermano per domarsi se è meglio rifare il partito comunista oppure iniziare un percorso costituente che porti ad un nuovo soggetto oppure se bisogna essere più verdi ed autonomi oppure… Nessuno è stato finora in grado di trarre alcuna lezione utile da quel che è successo alle ultime elezioni. Nessun cambiamento di metodo e di leadership, nessun bagno d’umiltà. Anzi, in alcuni casi vengono rispolverati i fantasmi del passato: dal centralismo democratico, utile per sedare ed abolire ogni forma di dibattito, alla rediviva Grazia Francescato, utile per permettere al buon Pecoraro Scanio di continuare a guidare il partito per interposta persona. E nei prossimi giorni anche Rifondazione sembra destinata a fare la stessa fine: per mantenere equilibri e posti di comando, tutto cambierà perché nulla cambi.
Salvo miracoli, in questi giorni si sta assistendo al definitivo suicidio di quel che rimane della sinistra italiana.
Nel frattempo il mondo continua a girare, la società cambia e si muove ma, rinchiusi ognuno nella propria torre d’avorio, nessuno sembra accorgersene. L’importante è che ognuno abbia il proprio giocattolino con cui continuare giocare a fare il dirigente di partito.
Che tristezza!
Condivido le preoccupazioni per Francescato alla guida dei Verdi.
Ciao Maurizio mcomplimenti x gli argomenti che tratti, homemorizzato infatti il tuo blog x tornare a rileggere con attenzione. Buon pomeriggio da Tiziano
Ciao Maurizio, attendevamo le notizie e purtroppo sono arrivate in malo modo. Immagino tu ti prenda l'occasione estiva per riflettere/decidere ma personalmente sostengo l'ipotesi di Nicola per un apparentamento con Di Pietro, si esprimerà male, ma si esprime nella giusta direzione e pare l'unico. Sicuramente un pò di sostegno 'eco' gli gioverebbe...
Il PD a me pare un pò... troppo... 'sciacquato'di principi. Se invece poi decidi di lavorare da indipendente... cercherò di farti campagna!
Intanto, nel mio piccolo, ho ideato un progetto che stiamo proponendo al Comune che potrebbe portare un pò di verde a Milano.
Un saluto grande.
Se vogliamo veramente cambiare i Verdi e rilanciare la proposta ecologista bisogna impegnarsi, questa a partire dai nostri territori. Sabato 18 c'è l'assemblea regionale dei Verdi Lombardi, insieme ad alre 83 persone presenterò la seguente mozione:
IN EUROPA CON I VERDI – Ripartiamo da noi, da ciò che siamo, liberi e verdi.
I Verdi sono un partito presente in tutto il Pianeta. In Europa i Verdi si stanno preparando per la campagna elettorale che porterà nuovi rappresentanti nel Parlamento Europeo nella estate 2009.
I Verdi hanno una idea di società e di progresso diversa dagli altri partiti,questa diversità deve essere resa trasparente e chiara attraverso la valorizzazione del nostro programma politico e del nostro simbolo, il SOLE CHE RIDE, collegato a tutte le battaglie ecologiste in questo Paese.
Questa identità forte, ed i valori che la sostengono, possono e devono tornare ad avere una loro dignità per restituire agli ecologisti l'orgoglio di essere Verdi, di far parte di una realtà sana e diversa dal resto del deprimente panorama politico, anche se in Italia esprimono oggi una particolare debolezza frutto certamente di errori interni, ma frutto anche del contesto politico in cui si trovano ad operare, un contesto fatto di leggi elettorali maggioritarie che via via hanno penalizzato sempre più i partiti più piccoli e meno strutturati.
Davanti alle sfide globali di oggi, che danno ragione alle critiche che per primi abbiamo portato a questo sistema, non possiamo nasconderci:dobbiamo rinnovare il nostro impegno e ridare motivazione e trasparenza alle nostre battaglie.
Non condividiamo le ipotesi circolate secondo le quali potremmo non presentare il nostro simbolo alle elezioni consentendo a taluni esponenti verdi di candidarsi sotto il simbolo di altri partiti, perché ciò rappresenterebbe una fine ingloriosa per una forza politica.
Meglio dunque ripartire da basso, dall'analisi degli errori fatti e con chi nel territorio e nei quartieri crede ancora utile e necessario costruire con noi una società migliore.
Questa mozione si pone come obbiettivo il rilancio dei Verdi italiani in chiave europeista. I candidati che la rappresentano, se eletti, avranno un mandato chiaro, semplice e preciso:
-vogliamo che i Verdi si presentino alle elezioni per il Parlamento Europeo del2009 come soggetto politico ecologista distinto dagli altri partiti, con un programma ambientalista chiaro e determinato;
- solamente con il simbolo del SOLE CHE RIDE;
-con una lista di candidati scelti con criteri di democrazia e partecipazione, condiviso con gli altri gruppi Verdi Europei,allo scopo di rafforzare l'identità del primo ed unico partito europeo presente in tutti i paesi della UE.
Rino Pruiti
http://www.verdilombardi.org
http://www.rinopruiti.it
trovo che sia stato ben pubblicizzato questo servizio,ma poco spiegato ai cittadini, ho provato a usufriurne,ma non è semplice come in altre città europee dove ho usato questo servizio (Lione per esempio) qui è richiesta una tessera che non si capisce bene dove sia possibile reperire!
La ringrazio per Blog intiresny
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