malpensa cioè pensata male
INTERVENTI IN BOZZA
SEDUTA C.C. 18 SETTEMBRE 2007
Omissis
Dibattito sul sistema aeroportuale lombardo
Il consigliere Baruffi così interviene:
"Grazie, Presidente. Io devo dire che in questo dibattito non riesco a capire bene se stiamo ragionando da azionisti di Alitalia o da azionisti della SEA, mi piacerebbe ragionare della realtà, e cioè del fatto che siamo azionisti della SEA, non di Alitalia, e quindi mi sarebbe piaciuto che il Sindaco avesse svolto delle considerazioni sulla SEA, sul modo in cui è stata gestita in questi anni, sul fatto che siano state privilegiate alcune scelte, penso solo ad una, per esempio quella della distribuzione di un maxi dividendo, che ha drenato risorse dalle casse della SEA ed ha forse ridotto la capacità di investimento della SEA sul proprio aeroporto. Mi piacerebbe ragionare sulle corresponsabilità che esistono tra la scelta di fare Malpensa, negli anni che ci ha ricordato il Sindaco, e il fatto che Alitalia fino al 1998, quando Malpensa venne inaugurata, era un'azienda con i conti in attivo; è dal 1998 infatti, quando Malpensa è stata inaugurata, che Alitalia ha iniziato la sua stagione dei passivi di Bilancio; mi piacerebbe ragionare sul fatto che le tariffe che SEA ha sempre chiesto ad Alitalia sono state tariffe alte, tali che oggi Ryanair dice 'se veniamo a Malpensa ci dovete applicare tariffe più basse', così almeno dichiara sui giornali l'amministratore delegato di Ryanair, nonostante già ci sia stato un ribasso, un paio d'anni fa, di queste tariffe. Quindi, come dire, esistono aspetti che legano le due vicende, quella dello sviluppo di Malpensa e delle attività di SEA, e quella del disastro di Alitalia, sulle quali non è che questo Consiglio Comunale inteso come Istituzione, o questo Comune inteso come Istituzione possano dirsi estranei. Esistono corresponsabilità che non sono solo politiche, ma anche gestionali, nell'aver condotto in questi anni una scelta scriteriata, cioè quella di pensare che il nostro Paese, con un vettore, una compagnia di bandiera come Alitalia potesse reggere economicamente nella gestione di due poli di grande attrazione di traffico, quali Fiumicino e Malpensa, con una flotta di velivoli per i voli a lungo raggio assolutamente inadeguata a gestire questo tipo di impegno e con, fortunatamente, la presenza di uno scenario internazionale che si è aperto sempre più ad una liberalizzazione vantaggiosa per i cittadini e sul quale, io credo, si debba insistere se si vuole continuare ad esser liberali e non protezionisti o campanilisti. Allora in questo senso fa bene Giavazzi, su Il Corriere della Sera, a ricordare che forse sarebbe il caso di liberare gli slot. Su questo non c'è alcun dubbio. Fa bene Statera, su Repubblica, a ricordare come siano state dannose le scelte di chi in questi ani ha condotto sia Alitalia sia
4 Comments:
Ottimo intervento, sul quale potrebbe essere utile ri-lanciare considerazioni su cosa Malpensa significa, oggi, ed in termini di impatto negativo, per un territorio che é molto cresciuto sia come densità di popolazione che intensità d'uso, con una viabilità iperstressata, con scarse ed obsolete infrastrutture (leggi anche Malpensa Express).
E ri-lanciare anche nuove valutazioni sull'incremento esponenziale dell'inquinamento da rumore e da kerosene che decine di migliaia di persone in provincia di Milano, Novara, Varese devono subire ogni giorno per tutti i giorni dell'anno!
Che senso ha investire in una direzione che non ha un futuro possibile, e che comporta enormi e crescenti sacrifici ambientali?
Un'ultima considerazione sul ricatto della Moratti che ventila migliaia di posti di lavoro a rischio: questa responsabilità compete solo alla SEA che ha sbagliato completamente i propri programmi di investimento e di gestione, un vero autogol!
Concordo dalla prima all'ultima riga, specialmente sulle ultime, visto che sono un utente ryanair da 4, dico 4 anni, ogni weekend e non mai avuto ritardi e neppure perdite di bagagli.
L'unica cosa è che mi sembra "Fuoriluogo" è parlare dell'utenza scomoda da Bologna. A parte che non è detto che vadano a fiumicino perché non è che Roma sia dietro l'angolo in auto e in treno rischiano di non arrivarci, diciamo anche che Malpensa per il sistema Paese è 10 volte più strategico di fiumicino perché gli uomini di affari che volano, piaccia o no, sono al 90% in Piemonte, Lombardia e Veneto cioè dove l'economia tira. E che questa gente piuttosto che farsi portare a Fiumicino con il rischio un giorno sì e l'altro pure di restare a terra tra scioperi e quant'altro, si fa portare a Francoforte o Zurigo e vola con Lufthansa o Swiss anche se gli costa 30 euri in più a biglietto.
Vorrei ricordare tra l'altro che in Germania Berlino ha tre aeroporti (con il doppio degli abitanti di Roma, ma l'aeroporto che conta è quello di Francoforte. Lufthansa ha il suo hub nella città della Borsa che con la vicina Stoccarda è la capitale economica del Paese.
Se Alitalia vuol salvare i suoi posti di lavoro romani (e non c'è bisogno di essere della Lega per sapere delle vicende vergognose dei costosissimi trasferimenti degli equipaggi) lo faccia pure. E' anche comprensibile. Liberi però gli slot e li si diano a Ryanair che ci collegherà capillarmente con l'europa a prezzi convenienti e soprattutto IN ORARIO e magari a qualche compagnia tipo Emirates che ci garantisca le tratte appetibili intercontinentali tipo Tokio, Dehli, Shangai....
Con quei soldi poi si potrebbero finalmente realizzare i collegamenti su ferro veramente efficienti con Milano in primis ma magari anche con Novara e la ormai inevitabile alta velocità: vuoi vedere che decongestioniamo anche la Milano-Laghi?
Sergio
Conosco Malpensa da "sempre". Ho fatto il Pilota Alitalia per più di 30 anni. Negli anni'70 c'erano segnali che suggerivano di aprire uno scalo "Hub" nel nord Italia. Fu elaborato il progetto Malpenza 80. Craxi che dominava a Milano ma non a Varese bocciò il progetto e potenzio' Linate. Dopo vent'anni si decise di attuare il progetto (ormai obsoleto)ed ecco Malpensa 2000. L'Altalia ci ha basato il piano di rilancio ingannando tutti gli avversari europei ma i nodi sono al pettine. Ora si persevera pensando di poter "salvare" Alitalia cha, invece, andava chiusa vent'anni fa. Il marcio è nella classe dirigente di ogni settore e anche se nominiamo un dio come AD non si estirpa il bubbone. Malpenza deve sganciarsi da Alitalia e opereare nel mrcato facendo il suo mestiere anche in concorrenza con Fiumicino.
imparato molto
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