domenica, ottobre 18, 2009

voterò alle "primarie" del PD

Domenica 25 ottobre voterò alle "primarie" del PD e voterò per Ignazio Marino. Per provarci. Per provare a prendere e a ridare fiato. Per continuare a lavorare per una società più giusta, per un ambiente più pulito, per uno sviluppo equilibrato. Per trovare, in un mare più grande, quei tanti che parlano la stessa lingua degli ecologisti e che, magari, non sono neanche mai stati Verdi.

Voterò da cittadino preoccupato per la profonda crisi che attanaglia la nostra democrazia e da cittadino fiducioso nella possibilità di costruire un'alternativa culturale, valoriale e politica alla spirale populista e reazionaria che ci ammorba ogni giorno di più.

E' in atto una deriva etica di proporzioni inaudite e si moltiplicano i segnali per cui l'uscita dalla crisi economica e sociale di questi mesi rischia di essere costellata dall'aumento delle diseguaglianze, dalla riduzione delle pari opportunità in campo socio economico e in quello dei diritti civili, dall'aggravamento dei problemi strutturali che affligono l'economia e la competitività dell'Italia e, non ultimo, dalla continua aggressione nei confronti dell'ambiente con le scelte per il nucleare, per le grandi opere inutili, per i "piani casa" che consentono di costruire nelle aree protette.

Solo in Italia - non in Giappone, non in California - terremoti di proporzioni non catastrofiche riescono a uccidere perchè si è costruito e si costruisce nella totale noncuranza delle norme antisismiche. Solo in Italia - non in Gran Bretagna, non in Germania - i comportamenti privati più disinvolti, spregiudicati e ipocriti, le volgarità da cabaret di quart'ordine, la prevalenza del familismo affondano nel ventre molle di una opinione pubblica distante, sfiduciata e indifferente. Solo in Italia - quasi come nell'Argentina del crack - la crescita del debito pubblico, la complicità con gli evasori fiscali e la compiacenza verso i gruppi economico-finanziari amici rende squilibrato e difficile fare impresa e agire in regime di vera concorrenza. E ancora, solo in Italia, la flessibilità sul mercato del lavoro viene interpretata come una rete di salvataggio per le furbizie dei datori di lavoro e sempre e solo in Italia le politiche sull'immigrazione sono così pesantemente condizionate dagli "imprenditori della paura" e da un impianto ideologico e culturale razzista.

In questo quadro la risposta politica che è stata messa in campo dal congresso dei Verdi non è nè sufficiente nè adeguata. Non mi convinceva l'opzione di Sinistra e Libertà ma neanche quella identitaria dei Verdi. E' vero che un piccolo partito, con un marcato accento culturale e tematico, può vivere, trovare consensi e addirittura condizionare positivamente aggregazioni più ampie. Ma questo è il percorso che i Verdi hanno già compiuto negli anni '80 e '90, senza riuscire mai a decollare, anzi, smarrendo progressivamente per strada quella funzione di egemonia culturale sui mondi di quanti - associazioni, piccoli imprenditori ante litteram della green economy, forze culturali critiche e creative del sistema di sviluppo - parlavano il nostro stesso linguaggio.

E' troppo tardi. Il treno è passato e noi lo abbiamo perso.

Oggi, proprio di fronte alla crescita nella società, nell'economia, negli stili di vita, nell'opinione pubblica, di segmenti che hanno fatto proprio il linguaggio visionario e concretissimo della qualità della vita, della crescita equilibrata, della tutela delle biodiversità, della partecipazione e della democrazia diffusa, la risposta politica di una costituente ecologista che abbia come polo di attrazione il partito dei Verdi (il partito del NO, dall'immagine sporcata senza rimedio dai rifiuti di Napoli e dall'approccio litigioso e inconcludente) è, a mio parere, velleitaria.

Pensare ai Verdi come attrattori dei grillini e degli ecodem, dei radicali o dei socialisti e di quanti oggi magari sentono in dubbio il cammino di sinistra e libertà, mescolando a caso nuovi fondamentalismi e ambientalismo di governo. Non c'è in Italia un Cohn Bendit e non c'è nemmeno una classe dirigente omogenea e solidale come quella dei verdi tedeschi. Per questo temo che la girandola della nuova ed ennesima costituente ecologista (nel 1999/2000 ce ne fu una a guida Francescato dopo il tonfo delle europee, Pecoraro ne aveva lanciata un'altra a Genova a maggio del 2007, chi se lo ricorda ?) finisca nella confusione e in una nuova macedonia elettorale per le prossime regionali.

E così domenica prossima vado a votare Ignazio Marino alle "primarie" del PD.

14 Comments:

At 9:30 AM, Anonymous Gianluca B. said...

Caro Maurizio, capisco la sofferenza e la difficoltà della tua decisione che traspare da queste righe. Sicuramente dei tre candidati Marino è quello da preferire anche se sicuramente non è il favorito e altrettanto sicuramente non vincerà probabilmente perchè troppo "cane sciolto" in un partito dominato da logiche così vecchie da sembrare del tutto anacronistiche al giorno d'oggi. Auspico come te un cambiamento in questa nostra società distratta e malata, e spero che la nostra Milano, da cui scrivo, possa con persone come te ritrovare un nuovo Rinascimento e tornare ad essere una grande città europea, moderna come oggi devono esserelo tutte le città che si definiscono tali, pulita e sicura per tutti.
Gianluca B. Milano

 
At 9:39 AM, Anonymous Anonimo said...

Ciao Maurizio, ti ringrazio per il tuo editoriale, non credo sofferto, ma sicuramente 'urlato' e al di fuori degli schemi corporativi che ci chiedono di assimilarci. Anch'io avevo deciso di votare Marino perchè coerente con le mie idee e visioni. Certo che perderà e non sarà il segretario oggi, ma se non lo voto oggi quando ha bisogno di sapere di non essere solo, potremmo non avere neanche quel 5% di voce in capitolo un domani. Saluti.
Tony

 
At 11:07 AM, Anonymous zop said...

caro mau, condivido la tua voglia di costruire qualcosa di nuovo, che manca e che è necessario.
un saluto.
antonio zoppetti

 
At 1:06 PM, Anonymous lorenzo said...

Caro Maurizio,
come sai sono perfettamente d'accordo col tuo percorso e le tue convinzioni recenti.
Quanto a Marino , sono sicuro che pur non vincendo influenzerà, eccome, il PD che verra
Lorenzo C.

 
At 1:40 PM, Anonymous Rigitans' said...

sui verdi comprendo los coramento ma non condivido. in teoria uno spazio per una costituente ecologista ci sarebbe, dipende da bonelli e dai verdi se vogliono riciclarsi o rinnovare la politica lasciando spazio ai cittadini, ai comitati, alle associazioni, e buttando ciò che del vecchio modo di far politica non va più bene.

altrimenti avrai avuto ragione tu.

comunque sia marino è la migliore opzione, ma non credo potrebbe gestire questo pd. comunque un suo exploi sarebbe un segnale.

 
At 6:45 PM, Anonymous Anonimo said...

pernso che questa sia la prima fatta scissione dopo un congresso vinto.
complimenti!

 
At 10:03 PM, Blogger Unknown said...

Sono felice della scelta tua di Carlo e Marcello.
Felice perchè anche io ho fatto la stessa scelta e adesso voi me ne confermate la bontà.
Benvenuti nel Partito Democratico dove c'è tanto bisogno della vostra presenza.

 
At 9:52 AM, Anonymous Anonimo said...

Peccato che anche Marcello non abbia fatto la tua stessa scelta, per Marino.

 
At 10:27 AM, Blogger Giovanni Perego, detto Gimmi said...

Caro Maurizio,

Sto nel PD dalla sua nascita, a Monza, da ambientalista.
Mi fa molto piacere la tua scelta.

Voterò anch'io per Marino, ma sono sicuro che dopo il 25 ottobre ci troveremo a lavorare insieme a tanti altri delle altre due mozioni, perché c'è così tanto da fare a Monza, a Milano, in Lombardia...

In bocca al lupo
Gimmi

 
At 12:43 PM, Anonymous Anonimo said...

complimenti, ti troverai bene nel partito del cemento, del nucleare, della caccia e dei rifiuti.
l'unica cosa che hai sbagliato è il candidato da appoggiare, monguzzi e saponaro hanno già fatto l'accordo con la bersani per un posto in lista alle regionali di marzo.

 
At 3:30 PM, Anonymous Pier said...

Di Baruffi ce n'è uno, complimenti al PD che se lo è preso.
So che hai sofferto davvero prima di decidere e questo ti fa onore. Abbi cura (politica) di te, ma soprattutto abbi cura delle tue idee.
Non conta la maglietta che inossi in questo periodo, l'importante è che contiui a combattare con la solita, caparbia e brillante intelligenza.
Un abbraccio forte dall'amico dei Pittbull.
Pier.

 
At 3:30 PM, Anonymous Pier said...

Di Baruffi ce n'è uno, complimenti al PD che se lo è preso.
So che hai sofferto davvero prima di decidere e questo ti fa onore. Abbi cura (politica) di te, ma soprattutto abbi cura delle tue idee.
Non conta la maglietta che inossi in questo periodo, l'importante è che contiui a combattare con la solita, caparbia e brillante intelligenza.
Un abbraccio forte dall'amico dei Pittbull.
Pier.

 
At 4:16 PM, Blogger Unknown said...

Ciao Maurizio, sono stato molto indeciso perchè la mia anima ambientalista e di sinistra, il mio bisogno di uno stato laico non si ritrova in questo PD.
Devo però dire, in sintesi, che le proposte di Marino e le motivazioni della tua scelta mi hanno convinto che andare a votare le primarie può essere una cosa buona e giusta. Tu, che hai un incarico istituzionale, continua il tuo impegno, ne abbiamo bisogno.
Ciao,
Ambrogio

 
At 1:55 PM, Anonymous Lino Volpato said...

Sono sempre stato con la sinistra e con la parte più legata ai temi ambientali, del principale partito della sinistra italiana, che, piacia o meno, è oggi il PD, come ieri il PCI / il PDS / i DS.
Non ho aderito all'iniziativa dell'associazione A Sinistra (la sinistra PD) di sostenere Bersani, la considero una scelta frutto di pigrizia politica e senza prospettive e mi sono schierato fin dall'inizio con Marino, pur sapendo che perderà e che Bersani sarà il ed un buon segretario. La battaglia per e con Marino non è solo di testimonianza ma per pesarsi e pesare negli equilibri futuri del partito, che sarà al centro della futura vittoria, ci auguriamo, dei progressisti e degli ambientalisti nel nostro paese.
Bravo Baruffi, mi sei sempre piaciuto, non per nulla siamo nati a pochi giorni di distanza. Ed a parte le battute, i migliori auguri per il tuo impegno.
Lino Volpato

 

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